Kaori - Capitolo 2
Non capivo niente di quel che stava succedendo, ero più confusa che mai... -Mi lasci, brutto idiota?!- guardai male il ragazzo dai capelli rossi, che si chiama Ayato, ma lui continuava a farmi soffocare.
-Dannazione a te e a tutti quei maniaci.- commentai infine, per poi guardare Yuki e Kaya.
-Il maggiordomo vi porterà alle vostre rispettive camere degli ospiti, sistemate le valigie e scendete poi in salotto.- ci raccomandò il moro, e subito dopo, sbucò anche un vecchio dal nulla. "Ma cos-"
Ayato mi lasciò andare e finalmente iniziai a respirare normalmente. Stiracchiai le braccia e lo fulminai con lo sguardo, anche se lui non fece niente... -E' inutile che mi guardi così, ti farò mia e dovrai obbedirmi sempre, Chichinashi.
"Che diamine significa questa frase...? E perché cavolo continua a chiamarmi in quel modo?! Non sono piatta!" lasciai perdere e mi diressi in camera, seguendo il maggiordomo inquietante.
-Sentite, ma secondo voi... Dovremo restare veramente qui?- chiese Kaya preoccupata.
-Speriamo di no, mi fanno abbastanza paura questi...- rispose Yuki.
-Per non parlare di come mi ha frantumato il cellulare quel deficiente! Ma non gliela farò passare liscia..- sorrisi divertita e guardai dinanzi a me, eravamo già arrivate al piano di sopra senza nemmeno accorgermene.
Il maggiordomo indicò a tutte e tre la nostra personale camera, che per fortuna erano vicine l'un l'altra, così se c'era bisogno di qualcosa non dovevamo fare il giro dell'intera villa come pecore sperdute!
Aprii la porta della mia camera e buttai a terra i due borsoni come sacchi di farina, mi facevano mooolto male le braccia, anche se avevo molta resistenza... -Disfiamo i bagagli, allora... Buona fortuna a me.- mormorai iniziando ad aprire i borsoni e a prendere i vestiti. Dopo un paio di minuti a riordinare i vestiti (perché erano messi pure alla rinfusa), guardai cos'altro erano rimasti nei borsoni. "L'intimo...? Preferisco lasciarlo qui dentro, non si sa mai che qualche pervertito entri..."
-Chichinashi, quello sarebbe il tuo intimo?- e manco il tempo di chiudere la zip... Che mi spunta davanti il tipo, sempre quello lì, quello mi stava soffocando.
Chiusi subito entrambi i borsoni tutta rossa, prendendo in mano il primo oggetto che mi capita a tiro: una cornice, presa dal comò, senza una foto.
-M-Ma che ti interessa, pervertito?!- glielo puntai contro, anche se non era proprio un'arma... "Sporco, schifoso! Se non esce col cavolo che lo lascio ancora in vita! Non solo mi ha sbriciolato il cellulare ma ora si mette a sbirciare nei miei vestiti! A domani lui non ci arriva!".
Ayato si alzò col suo maledetto sorrisetto maligno, se voleva farmi qualcosa giuro che l'avrei ucciso in quello stesso momento. -Te l'ho detto, "Chichinashi" ti sta a pennello...
Mi prese per un polso e mi tolse dalla mano la cornice, lanciandola sul materasso. -Non fare la bambina... Ti chiami Kaori, giusto?- chiese lui ghignando. "Gli pesto il piede e lo stendo al tappeto. Già tutto pianificato."
-O sei uno stalker, o te l'ha detto il biondino... Visto che sapeva del nostro arrivo, perché non i nostri nomi?- sorrisi amichevolmente, poi gli pestai il piede e, prendendolo per la cravatta, lo avvicinai a me. -Non insultarmi mai più.- lo lasciai e gli sganciai un pugno in piena guancia sinistra, sempre sorridendo.
Ma subito dopo sembrava stesse bene. E difatti scoppiò in una risata.
-Hai un bel caratterino, Chichinashi. Ora sta' ferma e fa' divertire me.- e niente, non fece un bel nient.
Un bel niente perché, grazie al cielo, Kaya aprì la porta per dirmi che Reiji (o per meglio dire "L'occhialuto dai fondi di bottiglia") le aveva dato tre divise scolastice: una per lei, una per Yuki e una per la sottoscritta.
-Kaya, non sai quanto ti voglio bene per aver interrotto questo momento. Ti faccio la nuova dea della salvezza.- la guardai con un'espressione talmente irritata e arrabbiata che se mi mettevo ad urlare dalla rabbia, ero peggio di una cantante lirica.
Ayato sospirò esasperato e se ne andò con le mani dentro le tasche, senza scusarsi o dire nulla.
-E-Ehm... Ho interrotto q-qualcosa...?- chiese la ragazza abbastanza imbarazzata e confusa.
-No no! Anzi, hai fatto bene ad entrare! Quello tra non molto mi avrebbe.. Hai capito!- le spiegai velocemente gesticolando con le mani in modo frenetico.
-S-Sì.... Ho capito!- in seguitò ridacchiò e mi allungò una divisa. -Non so da dove le abbiano prese, e non mi interessa, ma mi ha detto il tipo con i capelli neri di darla a te e a Yuki. A dopo!- mi salutò sorridendo e se ne andò definitivamente dalla mia camera.
-Mhm.. okaaay...- chiusi la porta della camera a chiave per non far entrare nessuno e iniziai a prepararmi.
Dieci minuti dopo ero già pronta, senza che nessuno comparisse dal nulla cercando di fare cose tanto brutte...
Sospirai e aprii la porta della stanza, scendendo in seguito giù, in salotto. Yuki e Kaya erano già pronte prima di me, con tutti gli altri pazzi attorno.
-Quale tortura ci attende ora?- chiesi una volta arrivata dal gruppo formato, con le braccia incrociate al petto.
-Il vostro trasferimento comprende anche quello scolastico, dunque dovrete andare a scuola con noi, senza fare storie.- disse l'occhialuto dirigendosi verso l'ingresso, erano tutti inquietanti, uno peggio dell'altro... "Chissà cosa ho fatto di male per meritarmi questo..."
Guardai le altre ragazze che erano più avanti di me e sfrecciai verso di loro per non rimanere sola: era la prima volta che ero spaventata in quel modo. Avrei fatto di tutto per ritornare a casa...
-Saremo nella stessa classe noi tre, vero?- domandai abbassando il capo, avevo un brutto presentimento... Come se stessero facendo di tutto per allontanarci.
-Lo spero, non mi va di stare con questi tizi! Altrimenti ce ne andremo da scuola, anche a costo di essere in pericolo... Questi non porteranno nulla di buono, me lo sento..- disse Kaya sicura di sé e per rassicurare me e Yuki, abbozzò un sorriso.
-V-Va bene...- disse Yuki, sorridendo leggermente anche lei, ed io infine ricambiai annuendo.
Prima che potessi aprire bocca per dire la mia, mi sentii tirare dal polso e guardai subito male la persona che mi stava trascinando, alias Ayato. -Adesso non posso nemmeno stare in compagnia delle mie coetanee?- chiesi furiosa, strattonando la presa per liberarmi, ma non ci riuscivo.
-Andrai a scuola con me, a piedi.- disse guardandomi con quei occhi color smeraldo... Dalle mie labbra non uscì più una parola, non potevo ribellarmi, altrimenti mi sarebbe finita male.
Guardai dietro di me e vidi che Kaya era nella mia stessa situazione, solo che non la stavano trascinando dal polso (tra l'altro mi faceva anche male) come se fosse un cane, ma il ragazzo col capello nero le aveva avvolto il collo con il suo braccio. Yuki invece era rimasta in un angolino, a guardare un po' tutti, abbastanza imbarazzata.
Ma ci doveva essere il biondino eroe di turno, che le venne incontro guardandola abbastanza male.
Ero troppo distante da loro per capire lo scambio di battute del biondino e di Yuki, ma qualcosa stava succedendo. "Mi dispiace... Spero che non succeda niente" pensai seguendoli con lo sguardo: erano entrati nella stessa limousine di prima, quella che ci aveva lasciate in mezzo alla strada.
-Ma cosa... Perché non siamo saliti in limousine, eh?!- lo guardai storto sperando di avere una risposta, o quanto meno decente, ma non si degnò nemmeno di guardarmi... Simpatico, vero?
-Sai almeno dov'è la scuola?- chiesi infine, con tono meno aggressivo di prima, anzi, sembravo quasi preoccupata...
-Tsk, mi credi idiota? Certo che lo so.
-Meno male... Comunque sì, sei un idiota.- e subito dopo mi fulminò con lo sguardo, probabilmente mi stava ammazzando mentalmente.
"Uffa, camminiamo da un quarto d'oraaa!!" volevo urlarglielo nelle orecchie ma sapevo che mi finiva male se l'avessi fatto... Sbuffai esasperata, notando poi per strada un gatto nero.
"Waah, che carinooo!" iniziai a fissarlo per un bel po' finché non mi separai dalla presa di Ayato e avvicinarmi al micio senza badare alle macchine che arrivavano.
Presi in braccio il gattino e lo guardai sorridendo, era davvero tenero. -Ciao piccolo...- quel micio era forse l'unica cosa buona che mi era successa in quella giornata, a parte incontrare Yuki e Kaya...
E manco il tempo per guardarmi dietro e vedere a che punto era arrivato Ayato, mi sentii tirare per i capelli e mi ritrovai sul marciapiede.
-Spiegami... Quali problemi ti affliggono la vita, eh?! Non si alzano le mani alle donne!!- lo sgridai talmente forte che forse mi avevano sentita pure a Los Angeles.
-Dovresti ringraziami, ti ho salvato la vita, Chichinashi.
-Smettila di chiamarmi in quel modo, mi da fastidio... Non sono piatta.- in seguito lo fulminai con lo sguardo... "Io l'ho detto che sono tutti maniaci..."
-Allora fammi vedere, Chi-chi-na-shi.- e disse lui, col suo solito sorrisetto. -N-NO! Muoviamoci prima che mi segnano l'assenza già al primo giorno...!- in quel momento se non l'avessi ucciso avrei perso le staffe ma fu lui a perderle prima di me.
-Tanto a chi vuoi che importa? A parte Reiji..- disse prendendomi bruscamente per il polso e facendomi cadere dalle braccia il micio, in pratica stavo andando a scuola con quello tra le braccia.
Mi trascinò a sé e, guardandolo da vicino, mi accorsi che i canini li aveva più affilati e grandi... -Okay, per oggi basta scherzi. Ora andiamo a scuola o ti sgancio un altro pugno.- lo minacciai sperando di non agire veramente con la violenza, ma se era ottuso lui non potevo farci niente.
-No... Tu rimani qui.- si limitò a rispondermi per poi guardare il mio polso. -Tu e le tue amiche avete un buon odore...- mormorò alzando la manica del polso e leccarlo.
-Ma ti sei rimbecillito?!?- gli sbraitai contro e in quel momento, finalmente, mi si accese la lampadina.
-N-No...a-asp-aspetta... N-No-Non sarai mica u-un v-va-vampiro...?- iniziai ad indietreggiare e tirai via il polso dalla sua stretta, in modo da poter scappare liberamente.
-L'hai capito solo ora, Chichinashi?- chiese con tono beffardo e iniziando, subito dopo, a ridere.
Corsi via dalla paura: se dovevo diventare il giocattolo, spuntino e tutto quello che volete di un vampiro idiota come quello, preferivo centomila volte vivere per strada e morire di fame!
Per fortuna, nel tragitto incontrai Yuki e Kaya.
-Yuuuuuukiiiiiiiiii!! Kaaaaaaayaaa!!- mi fiondai abbracciandole di gioia talmente forte che probabilmente ad entrambe avevo spappolato il pancreas.
-K-Ka-Kaori... c-ci s-so-soffochi!- disse Kaya senza fiato, cercando di liberarsi.
Mi separai ridendo e ritornando poi spaventata in un batter d'occhio, è incredibile come mi dimentico delle cose importanti...
-R-Ragazze, ho scoperto c-che i tizi che abbiamo conosciuto oggi s-sono...- non riuscii a continuare che un brivido mi percorse la schiena.
-Vampiri...- continuò a posto mio Kaya, l'altra ragazza sembrava altrettanto spaventata... Probabilmente l'unica ragionevole era Kaya, che sembrava non essersi presa di panico.
-Meglio andarcene da qui e ritornare alle nostre case, oppure una di noi ci ospita a casa propria per un po', non si sa mai..- aggiunse iniziando a camminare, con una mano portata al mento.
-S-Sì... M-Ma-Magari posso ospitarvi io... I miei g-genitori sono molto socievoli e dolci...- rispose Yuki seguendo Kaya, ed io rimasi un po' a ragionare.
-Non sarebbe anche questo pericoloso? Cioè, ormai sanno il nostro odore e possono fiutarci come cani...- dissi col capo basso.
-Quindi... dovremo rimanere con loro?!- mi guardò male Kaya con tono severo: si vedeva lontano un miglio che aveva avuto una brutta esperienza con uno dei vampiri, escludendo Ayato.. Probabilmente il tipo che era simile a lui, Raito.
-N-N-Non ci rimane altra s-scelta che....lottare...- intervenne Yuki tenendosi il braccio, aveva gli occhi lucidi e probabilmente anche lei non aveva passato una bella giornata.
"Io... Io non so che fare..."
-Finalmente vi siete decise...- sentimmo tutte e tre una voce abbastanza familiare, ma di più a Yuki, che difatti sgranò gli occhi, iniziando a tremare.
-E-Ehi, Yuki...- le poggiai una mano sulla spalla per rassicurarla ma, prima che potessi riaprire bocca, spuntò il tipo dai capelli biondi.
Rimasi paralizzata, non riuscivo a reagire per la prima volta nella mia vita... Solo Kaya ebbe il coraggio di agire. -Che vuoi tu, eh?! Sentiamo!- ma il tizio non rispose, restò solo a guardare, con un sorrisetto come quelli che fa Ayato.
-Bitch-chan, fai la coraggiosa ora? Eppure prima eri talmente terrorizzata... Che mi facevi pure divertire.- e comparve anche Raito, ne mancavano altri quattro all'appello.
Kaya lo guardò male ma al contempo stesso impaurita: non poteva scappare né muoversi di un passo, perché il ragazzo la teneva dalle spalle, da dietro.
-E invece tu che fai, Chichinashi?- e comparve pure Mister Simpatia, però accanto a me.
Non risposi, non feci nulla.
Nessuna di noi tre ebbe il coraggio di reagire.