Kaori > Capitolo 1

Kaori - Capitolo 1

-Kaoriiii!!! Dove seiii, tesorooo?!- urlava papà in giro per casa, con i lacrimoni.
-Chiyuki Kaori, ora sto perdendo la pazienza!! Esci subito o io ti...!!- mamma... Potevo capire che non era seria perché aveva la voce strozzata dal pianto...
-Scusatemi... Ma non voglio farvi soffrire.- presi un bel respiro profondo e uscii dal mio nascondiglio, ovvero la soffitta. Da lì... potevo vedere tutto... E potevo uscire, andando sul tetto, e godermi il panorama bellissimo, come ad esempio il tramonto o l'alba. Eh già, io mi sveglio molto presto, soprattutto in quegli ultimi giorni: ero in ansia e non dormivo molto.
Uscii correndo sul tetto, saltando poi sul muretto di casa e aspettando la macchina che mi avrebbe accompagnato a casa nuova.
-Bye-Bye.- guardai per un attimo la mia dimora e sorrisi, per poi saltare giù e vedendo più in là una limousine nera. "S-Sarebbe quella...?
Non appena accostò vicino a me sospirai e guardai l'autista aprirmi lo sportello e subito dopo prendere le valigie, posandole nel portabagagli.
Entrai dentro l'auto e vidi subito una figura dai capelli color cioccolato e iridi come il cielo...
Mi sedetti dinanzi a lei e abbozzai un sorriso amichevole, presentandomi. -Sono Nakamura Kaori, piacere.- lei a sua volta si presentò:-Kaya, piacere mio!- sorrise anche lei e dopo un po'... Il silenzio più totale.
Deglutii e guardai fuori dal finestrino imbarazzata, notando subito una figura che camminava sul marciapiede.
Aveva i capelli biondi e arruffati e gli occhi blu intenso si notavano subito.
-Mi ricorda qualcuno..- pensai ad alta voce, continuando a fissarlo. Kaya mi guardò un po' stranita, chiedendomi cosa stesse succedendo, ma io non le dissi niente, nemmeno la guardai.
-Dove ti ho visto, biondino?- continuai ancora un po' confusa."Boh.."
Dopo un po', ci fermammo dinanzi ad un'altra casa molto più grande e bella della mia, che non era un granché.
Lo sportello si aprì e vidi entrare una ragazza dai capelli color nocciola, più chiari di Kaya, e occhi verdi. 
Non appena si sedette mi presentai, abbozzando un  nuovo sorriso. 
-Kaori Chiyuki Nakamura, piacere!
-Kaori, così la spaventi!- disse Kaya con un sorrisetto divertito dipinto sul volto.
-O-Oh... N-No, f-figurati... Sono Yuki Taylor.- disse la ragazza accennando un sorriso timido. 
Chiacchierammo per un po' ma udimmo, di punto in bianco, un tuono pazzesco, facendo sussultare persino me. 
-Che strano, prima c'era il sole...- commentai sconsolata, guardando in seguito Yuki, che si era presa di panico quando udì il tuono di un futuro temporale.
E altri minuti passarono... La noia più totale... -Uff...- sbuffai iniziando a sbattere il piede destro in continuazione, sfortunatamente non avevo portato nulla per il viaggio; passai in pratica venti minuti a girarmi i pollici finché la limousine non si fermò.
-Aaah, finalmente!- esclamai scendendo subito dalla macchina, prendendo un respiro profondo e guardando l'autista. -Dove alloggeremo?- sorrisi nuovamente ma lui non mi rispose, così mi guardai attorno ma non vidi niente.
-E-Ehm...- mormorai un po' spaesata. L'autista si sedette al suo posto senza dare una risposta, così iniziai a picchiettare il finestrino col dito. 
-Ehiiiiiii, ma sei scemo?! Lasci qui delle ragazze indifese in mezzo alla strada?!- gli diedi pure un calcio e qualche secondo dopo se ne andò.
Dulcis in fundo, la sua auto passò sopra una pozzanghera che schizzò a tutte e tre. 
-Disgraziato, la prossima volta gli farò saltare tutti i denti.- commentai, per poco e lo mandavo a quel paese con tanto di dito medio. 
Ma mi limitai alla classica linguaccia.
-Sta piovendo!- disse Kaya iniziando a correre con le valigie in mano ed io scattai sull'attenti.
Superai entrambe trovandomi dinanzi ad una cancellata piuttosto arrugginita stile ottocentesco. -Mhm... Che sia questa?- chiesi tra me e me, facendo una corsa sul posto.
Non appena vidi Yuki e Kaya sicure e decise entrare all'interno della struttura iniziai ad insospettirmi. 
-Noi... alloggeremo qui?- non ero mai stata abituata al lusso come quello. "Una nuova esperienza, Kaori!" pensai ricominciando a correre.
Arrivate alla porta in legno antico, Yuki bussò un po' titubante, ma non aprì nessuno. Allora bussammo nuovamente, ma stavolta la porta si aprì da sola.
Deglutii un po' spaventata, facendomi poi avanti. 
-C'è nessuno??- chiedeva Yuki in continuazione, ma poi intervenni:-Yuki non si fa così... Sta' a vedere.- sorrisi e presi un respiro profondo, poi aprii bocca.
-Ehiiiiii, c'è qualcunoooo?!- urlai forte abbastanza da far rimbombare la frase in tutta la villa.
Ridacchiai e sentii, quasi subito, una voce maschile.
-Chi è la cornacchia che ha strillato?- mi voltai e vidi un ragazzo dai capelli rossicci e occhi verde intenso. -Cornacchia a chi?!- misi le mani ai fianchi per poi guardarlo male: l'ultima persona che mi ha insultata è finita all'ospedale con un occhio nero e tre denti mancanti. "Okay... Forse esagero un pochino... Per questo mi chiamano Gorillessa.
-K-Kaori, calmati...- mi mormorò Yuki, ma io le sorrisi in modo un po' spaventoso, dicendole in seguito:-Tranquilla, mi calmerò solo quando gli avrò spezzato le ossa del collo.
-Chi siete?- ci voltammo tutte e tre e sbucò all'improvviso un occhialuto dagli occhi color sangue e uno sguardo che faceva gelare abbastanza il sangue... -Vorrei sapere la stessa cosa io di voi.- incrociai le braccia al petto fulminando con lo sguardo l'individuo occhialuto, sembrava essere il saputello di turno.
-Reiji... Da dove provengono queste ragazze?- e ci guardammo le spalle un'altra volta, stavolta c'era un ragazzo dai lineamenti infantili con una capigliatura e occhi che, sinceramente, non avevo mai visto in vita mia. Teneva tra le braccia un pupazzo con una benda all'occhio.
-Scusate, ma da dove diamine spuntate?!- chiesi abbastanza confusa, e sicuramente non ero l'unica.
Sbucò poi un altro tizio, molto simile al primo ragazzo, solo che indossava un cappello e i capelli li aveva un po' mossi. 
-E' uno scherzo...?- continuai a dire, senza risposta. 
-Mi dite sì o no chi siete?- insisteva il moro con i fondi di bottiglia, ma io non sapevo proprio che fare.
"Ma in tutto quanti tipi strambi ci sono in casa?" pensai ancora più confusa: o era uno scherzo o... Erano dei pazzi fuori forse anche maniaci. 
-Io sapevo del loro arrivo.- commentò un altro ragazzo, che sembrava il più grande di tutti. 
Aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri, quasi della stessa tonalità di Kaya. 
-Mi ero dimenticato di dirvelo.- continuò in modo tranquillo, con una mano dentro la tasca. -Shuu, è possibile che ti dimentichi sempre di avvisarci?!- lo sgridò il moro occhialuto.
-Certo che siete inquietanti.- commento io, anche se non mi aveva preso in considerazione nessuno... 
-E-Ehm... Ci dev'essere stato tutto un grosso malinteso, quindi sarebbe meglio tornare a casa.- disse Yuki prendendo un po' titubante il cellulare.
-Esattamente!- esclamai io, prendendolo più velocemente di Yuki ma prima che digitassi il numero, il rosso che mi aveva chiamato "Cornacchia" me lo prese di mano. -Ma sei un...!- non mi fece nemmeno finire la frase e lo frantumò.
-E-Eh...?- sgranai gli occhi, ma sapeva quanto mi è costato?! Un occhio della testa! Ed era l'unica via di uscita da quella gabbia di matti!
-Ma sei deficiente o cosa?!- lo insultai prendendolo per il colletto. Lo lasciai subito dopo e Kaya consigliò di svignarcela dall'ingresso, ma comparve un altro tipo. -Voi non andate da nessuna parte.- disse con tono aggressivo il ragazzo dai capelli... Bianchi. 
Bianchi. 
B i a n c h i. 
C'era già quello dai capelli viola e gli occhi del medesimo colore, ma non ne bastava uno?! Per non parlare di quel cavolo di ragazzo che mi aveva frantumato il cellulare. 
-Non ci dev'essere stato alcun malinteso.- intervenne il secchione della situazione, per poi presentare tutti i pazzi-maniaci che c'erano in quel momento. "Sperando che non ce ne siano altri..."
-Io sono Reiji, lui è Shuu, Subaru, Raito, Kanato e Ayato.
-Okaaay... Dopo il momento della presentazione, possiamo dire che non siete affatto normali, va bene?- sorrisi amichevolmente, prendendo in mano le valigie e dirigendomi verso l'unisca uscita rimasta: la finestra. 
-Bye-bye.
-Aspetta, non vorrai mica lasciarci qui, Kaori?!- mi domandò Kaya con tono preoccupato; le feci poi l'occhiolino come per dire "Ho un piano", nella lotta ero piuttosto brava, non c'erano problemi per me. 
Prima di saltare giù con le valigie (che tra l'altro erano dei borsoni enormi, uno per spalla), qualcuno mi avvolse il collo trascinandomi di nuovo dentro. -Giuro che do un calcio a chi mi ha intrappolata!- e scoprii che era il rosso di prima.
-Dove scappi, Chichinashi?- ridacchiò e mi guardò in modo provocante, ma.... Non sapevo che fare... Mi ero come "paralizzata"...
"Non...capisco... Mamma, papà... aiutatemi!"